L’infermiera inglese che sfido’ l’Afrikakorps a Bir Hacheim
L’infermiera inglese che sfido’ l’Afrikakorps a Bir Hacheim: Susan Travers, e il generale francese Pierre Marie Koenig (una ricostruzione di fatti realmente accaduti)
Dopoguerra. Primi mesi del 1956 Le vecchie gallerie del metro del centro di Parigi ancora oggi hanno uno strano odore: grasso di motore, ingranaggi, polvere. E’ un mattino presto, l’ Adjudant Chef (Sergente Maggiore) Travers, in uniforme della Légion Etrangère, sul petto la mezza dozzina di decorazioni ricevute in Africa, Italia, Germania, Indocina, basco color cremisi e mantellina nera, non si cura dei pendolari assonnati che la guardano un po’ incuriositi. Quell’odore a lei è familiare… Medio Oriente, maggio 1941 La colonna della 1a Brigata della Francia Libera procede sulle piste del Sinai, poi Gaza e verso la Siria controllata ancora dalla Francia di Vichy. Susan è al volante della sua ambulanza, all’improvviso l’attacco aereo: i Messerschmit! riflesso immediato, saltar fuori e buttarsi sotto un camion. (l’ odore di grasso di motore e polvere…) Primo passaggio, le bombe, poi i mitragliamenti, poi il silenzio, rotto dai lamenti dei feriti.Susan è fuori tra i primi e si trova davanti un ufficiale alto e biondo, occhi azzurri, come lei. Sa già chi è: Pierre Marie Koenig, il Comandante! Gli sguardi si incrociano, lui le sorride tranquillo, Susan arrossisce e si scuote i capelli pieni di sabbia.In Siria Susan ha la vita dura, come autista di un ufficiale medico misogino che non sopporta una donna al volante e che la maltratta, e infine la congeda, lamentandosene. E’ quindi convocata al Comando, piuttosto preoccupata, la riceve Koenig : « Mi dicono che lei è un’ottima conducente, ho bisogno di un autista, inizia domani». Ma l’auto del Comandante è un «ferrovecchio» (i britannici si tengono le auto migliori per loro) Susan , buon meccanico, si dà da fare. (l’odore di grasso di motore e polvere, ancora..).Sono giorni senza un attimo di tregua: Koenig viaggia dovunque, è un ottimo diplomatico ma deve negoziare con gli inglesi, con i francesi di Vichy, con i siriani per concludere gli accordi di Saint Jean d’Acre. Susan, fiera del suo incarico, non molla mai, la sera ripara o fa riparare la vettura (il grasso di motore, le mani sporche, si vergogna un po’..). Alla fine estenuata, si ammala, finisce all’ospedale.Seguono giorni pieni di angoscia: il Comandante prenderà certo un altro autista! perché dovrebbe aspettarla? ( « eppoi ho l’epatite, sono gialla, impresentabile, speriamo che non venga a trovarmi! »).Ma la convalescenza arriva e anche un gran mazzo di rose rosse con un biglietto: «Koenig». Che si presenta con una scatola di cioccolatini e libri. Susan non sa cosa pensare ma ora ha il morale alle stelle!.Guarita, è cosi’ sempre l’autista del Comandante. I continui spostamenti da una città all’altra obbligano i due a scendere in esotici e pittoreschi alberghi siriani e libanesi: servizio ottimo, vista sul mare. E’ naturale che Susan sia a cena col Comandante. La conversazione è di solito piacevole, Susan è la figlia dell’ Ammiraglio britannico Sir Francis Eaton Travers, decorato della Légion d’Honneur nella 1° GM. Di ottima famiglia, sportiva, si è qualificata a Wimbledon, viveva sulla Costa Azzurra con la famiglia prima dello scoppio della 2° GM, sa comportarsi da donna di mondo.Ma presto le conversazioni vanno sul «personale» ( « Ma non ha un soprannome come tutti i legionari? – « La Miss, mi chiamano La Miss » – Allora vada per «La Miss»). Ma poi la corte che le fa il Comandante diventa esplicita. Susan è smarrita, imbarazzata, ma lusingata. Eppoi si arrende all’evidenza, anche lei è innamorata cotta del Comandante! Ma che fare? Intravede i guai cui rischia di andar incontro, eppoi lui ha moglie e figli in Francia (ok, non suoi, in seconde nozze, certo un matrimonio di interesse) E se cede, come e quanto tempo potrà durare? E se si viene a sapere chissà che scandalo!Parigi Les Invalides 1956Susan esce dalla Stazione della Metropolitana davanti l’Esplanade des Invalides, i plotoni sono già schierati. Pioviggina; la primavera si annuncia, Susan ha il cuore che le batte (questo tipo di paura non l’aveva mai avuto) l’aria umida le porta l’odore delle siepi di rose che già sbocciano intorno alla piazza d’armi. Le rose della Siria avevano un odore più pungente…Siria 1941Quasi ogni sera in stanza d’hotel ne trovava di rose, bianche o rosse, col solito biglietto: «Koenig». Alla fine ogni scrupolo è vano: è la guerra, domani potremmo farci ammazzare tutti e due… e allora, che importa?. E una sera Pierre bussa alla porta… Seguiranno tre mesi di vita incantevole, in una villetta sul mare ad Aley, vicino Aleppo: passeggiate romantiche sulla spiaggia (con la scusa di portare a spasso Arad il cagnolino di Koenig) sotterfugi (nessuno deve sapere) complicità dei colleghi più stretti come il Principe Dimitri Amilakwari (colonnello della Legione) qualche perpessità dei britannici, sospetti benevoli delle amiche infermiere inglesi, difficoltà a mantenere i tra autista e Comandante rapporti formali (cosa che fa molto arrabbiare Koenig che pero’ è anche geloso). Ma un giorno arriva il temuto annuncio : siamo a fine 1941, Koenig è promosso generale e si prospetta la partenza per il fronte libico quale comandante dei reparti della FFL che presidieranno Bir Hacheim (tra cui un buon contingente della Légion Etrangère). Doveva finire e ambedue lo sapevano benissimo anche se non volevano pensarci.Koenig si sposta al Cairo, sa che va infine in battaglia con i «Free French». Passeranno insieme i giorni di Natale nel magnifico Shepherd’s Hotel sul Nilo, sono le ultime struggenti notti insieme. Koenig tenta di dissuadere La Miss dal seguirlo. Niente da fare : «Wherever you go, I will go too! » ( Dovunque tu andrai io andro’ ) gli risponde Susan fissandolo negli occhi. Ma l’idillio non puo’ continuare nella promiscuità sotto le tende nel deserto. La Miss è oramai di nuovo semplicemente l’Autista del Signor Generale.Esplanade Des InvalidesSono tutti là nel Cortile d’Onore, le autorità, la banda, le bandiere, spicca il battaglione della Légion Etrangère: sono giovani, sempre “di colori” diversi, ve ne sono anche alcuni decisamente «teutonici» (i vecchi nemici che si faranno decimare in Indocina…) Nuove divise, che Susan non ricorda, eppoi lei in fondo era sempre in kaki, bermuda e «desert boots» a Bir Hakeim alla guida dell’auto di Koenig…Bir Hacheim sera del 10 giugno 1942Nel caposaldo assediato lei è l’unica donna rimasta (le infermiere sono tutte partite) sotto le bombe e i colpi di artiglieria dell’ Asse che piovono da due settimane Susan verifica ancora la Ford Utility, cui hanno frantumato apposta il parabrezza (nel caso si prenda una raffica al volante..) nonché la Beretta, preda di guerra che ha imparato ad usare.Il resto del racconto è «Storia»: la sortita in armi, i primi mezzi che saltano sulle mine, il Comandante Koenig e il Vice Com.te Amilakwari, a piedi, che incitano uomini e mezzi ad andare avanti, poi “La Miss” li prende a bordo e parte dietro due Bren carriers, uno dei quali salta e s’incendia. Acceleratore a fondo, per fortuna il cielo è terso, niente luna. Il Comandante la guida, «Azimut 213 gradi» indicato dalla Costellazione del Corvo. Finalmente nella bruma del mattino càpitano su di una pattuglia inglese, è finita! La Miss si addormenta in auto esausta ma felice di aver mantenuto la promessa ( « Wherever you go I will go too » ) e di aver portato in salvo il « suo » Comandante.E sarà una vittoria «tattica» per la Miss, che sarà decorata al Cairo con la « Croix de Guerre Etoilée » per l’azione.Seguirà la sconfitta «tattica»: qualche settimana dopo con l’arrivo della Signora Koenig, allertata dalla propaganda italo-tedesca (su informazione del solerte spionaggio italiano) che il marito va a letto con l’autista! Susan se la trova di fronte (autoritaria e anche bella donna!) e si rende conto che è finita…con spirito sportivo sa che deve accettare la sconfitta.Parigi, Cour d’Honneur dell’ Hotel des InvalidesUn ufficiale la invita a mettersi al centro della « Cour d’Honneur ». La banda militare intona «le Boudin» l’inno della Légion Etrangère, il picchetto d’onore avanza con le bandiere al passo lento caratteristico della Legione. Scrive Susan nelle sue memorie : “Improvvisamente ho il cuore in gola. In uniforme avanza da solo il generale: é Pierre, è invecchiato, capelli grigi, l’eroe di Bir Hakeim si avvicina. « Per coraggio dimostrato di fronte al nemico a Bir Hakeim, la Médaille Militaire a Madame Susan Travers! – risuona al microfono la voce ufficiale – dritta sull’attenti non posso pero’ evitare di stringere i pugni. Solo alla fine ci fissiamo negli occhi. Mi passano davanti i ricordi della Siria, Damasco, Beirut, Aley… quando per un attimo avevo fantasticato di divenire una seconda Signora Koenig…, la corsa notturna sotto le stelle, guidando verso la salvezza. Mentre Pierre mi appunta la medaglia, i suoi occhi tradiscono l’emozione e cosi’ anche i miei. « Spero che cio’ vi ricorderà tante cose – mi dice finalmente con voce stanca ma con gli occhi di una volta – congratulazioni La Miss… » Ricaccio le lacrime, un passo indietro, reciproco saluto alla visiera, fummo insieme nella Legione, e questo è tutto!”EpilogoNon si rivedranno mai più. La Miss non andrà ai funerali di Koenig.. Aveva distrutto i suoi diari e tenuto i suoi ricordi per sé, per rispettare la memoria del Comandante, di sua moglie, di suo marito legionario che nel frattempo aveva sposato. Solo quando loro saranno tutti morti e quando, a 84 anni, le sarà conferita la Légion d’Honneur, scrivera la sua autobiografia. Non tornerà in Inghilterra, restera’ sempre in disparte ma con il cuore con la Legione Straniera..Susan Mary Gillian Travers muore a Parigi a 94 anni nel 2003, era nata a Londra il 23 settembre 1909. Senza la pensione: il suo arruolamento non era valido per ottenere la pensione di sottufficiale legionario.« Wherever you go, I will go too, and wherever you will be, I will be, your country will be my country… » Libro di Ruth, versetti 1-16 dell’Antico Testamento (Dovunque tu andrai anch’io verro’ e dovunque tu sarai, io vi saro’, e la tua Patria sarà la mia Patria). “La Miss” conosceva la Bibbia, aveva avuto una buona educazione anglicana protestante. E il motto della Legione è: «LEGIO PATRIA NOSTRA».Il generale Koenig era deceduto il 2 septembre 1970 a Neuilly sur Seine, periferia elegante parigina, sua moglie Marie Klein, otto anni dopo. Lui sarà promosso Maréchal de France solo nel 1984 a titolo postumo. Per ultimo, ben dopo Jean de Lattre de Tassigny, Alphonse Juin e Philippe Leclerc de Hauteclocque ( La «storia» con «la Miss» vi è per qualcosa? ) Al momento di partire per la Grande Guerra, la sua mamma gli aveva detto addio con queste parole: «Preferisco saperti morto che sconfitto ! » aggiungendo poi : « E soprattutto vedi di di non fare fesserie ! ». In Siria invece lui l’aveva fatta grossa, ma credo proprio che non se ne sia mai pentito._______________A parte l’odore di grasso e quello delle rose a Parigi nel 1956, il resto è nelle fonti:Susan Travers, Tomorrow to be brave, Free Press, New York, 2000 (FR: Tant que dure le jour, Ed Plon, Paris, 2001)Dominique Lormier, Koenig l’homme de Bir Hakeim, Ed du Toucan (Lormier fu l’ultimo storico a intervistare Susan Travers nell’ aprile del 2001). Le raccomandazioni della madre di Koenig sono in: Louis-Gabriel Robinet, Koenig, un chevalier, Ed France-Empire,Paris, 1973 (Autore: Alberto Nani)
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