LIBIA : TERRA DI TUTTI E DI NESSUNO

Da quando le super potenze occidentali hanno innescato la guerra civile e la caduta di Gheddafi, la Libia é in preda ad uno stato confusionale che impedisce a chiunque di governare, nonostante i proclami di un ipotetico Governo Nazionale sancito dagli accordi voluti da Mamma Onu.Sul suolo libico sono più o meno presenti tutti, italiani, francesi, russi, turchi, egiziani e “cani sciolti” mercenari raccattati un po’ in Siria, un po’ in Libano, e altri volenterosi (di guadagno) provenienti dai Paesi Arabi come il Marocco e la Tunisia.Ciascuno risponde ad un caporale, dato che di generali o al limite colonnelli non se ne vede l’ombra.Ci sono poi le Brigate, come quella di Misurata, quella di Sirte o quella di Zintan, e le milizie sparse su tutto il territorio, pagate soprattutto dalle tribù locali.Tutti comandano nell’orto, per i campi ripassare un altro giorno.E c’é naturalmente Haftar che dovrebbe rappresentare Tobruk ed invece ascolta solo se stesso.Ieri, ha impedito al Primo Ministro libico (quello del Governo Unico) di atterrare a Bengasi.Volo dirottato su Misurata e poi rispedito a Tripoli.Cose che accadono solo in Libia.Il “creativo” Haftar ha convogliato le sue truppe in Fezzan per contrastare gli jihadisti presenti nella Regione.Ha telefonato a Gheddafi jr. per avere il consenso.Tra i due scorre attualmente buon sangue, merito soprattutto della Russia che ha imposto al Generale di non rompere i coglioni a Saif.In cambio Haftar appoggerebbe una eventuale candidatura di Gheddafi alle prossime elezioni se Saif assumesse (in un posto che conta) il figlio Haftar jr. attualmente disoccupato.Non vi svelo la risposta di Gheddafi (questione di buon gusto) ma potete immaginarla.Domani é prevista una riunione del “nuovo governo” per discutere sulla bozza di un documento approvato dalla Commissione Sirte che francamente non ho ancora capito cos’é, da chi é formata, quale potere avrebbe e da che parte sta.La riunione “a vanvera” servirà soprattutto per capire questo ipotetico nuovo governo come vuole muoversi nei rapporti internazionali.Continuare ad ascoltare i Paesi Belli o il Popolo libico ?La spada di Damocle é la frase pronunciata da Gheddafi : La Libia ai libici.Ma il “fuori tutti” é attualmente solo un pio desiderio, gli interessi commerciali sovrastano quelli politici.Bisognerà attendere la definizione degli schieramenti e capire cosa vuol fare il silenzioso governo di Tobruk che non emette sillaba da parecchio tempo.E naturalmente saranno i soliti “esportatori di democrazia” a dire l’ultima parola.A meno che ……..Qualcuno non si rivolga direttamente al Popolo per ripristinare una Nazione calpestata, umiliata, ferita ed offesa oltre ogni limite.

Claudio Khaled Ser

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