La Guerra in Ucraina

Un’esplosione seguita da un incendio (in seguito spento) ha seriamente danneggiato alle 6.07 del mattino locali il ponte di Kerch, l’unico collegamento stradale fra la Crimea annessa dalla Russia nel 2014 e il territorio russo. Un tratto della sezione stradale è crollato. Il traffico di merci e persone ha dovuto essere sospeso, ma non ci sono state vittime.

A causare lo scoppio, secondo il Comitato antiterrorismo di Mosca, è stato un veicolo riempito di esplosivo. Sui binari che corrono paralleli alla strada, sette cisterne in coda a un treno diretto verso la Crimea dalla penisola di Taman hanno preso fuoco. L’arco navigabile del ponte è intatto.

Inaugurata nel 2018 da Vladimir Putin, la struttura di 18,1 chilometri è la più lunga della Russia e di tutta l’Europa. Serve anche a rifornire le truppe impegnate nel sud dell’Ucraina e anche per questo è di notevole rilevanza strategica. Si tratta però soprattutto di un evento di grande importanza simbolica.

Kiev, che con atti di sabotaggio in particolare ha già messo a segno diverse operazioni in Crimea negli ultimi mesi, lo aveva già citato come possibile bersaglio di attacchi e anche a questo scopo ha rivendicato dall’Occidente armi a lungo raggio in grado di raggiungerlo. Si tratta di un’infrastruttura lontana centinaia di chilometri dal fronte. Il Cremlino, dal canto suo, aveva minacciato rappresaglie nel caso fosse stato colpito. Putin ha ordinato la costituzione di una commissione governativa di inchiesta che indaghi sull’accaduto.

Su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, ha affermato che “è solo l’inizio” e che tutto ciò che è illegale deve essere distrutto. Secondo l’agenzia ucraina Unian, quella messa a segno è stata un’operazione dei servizi segreti, l’SBU.

Le autorità russe in Crimea hanno dal canto loro annunciato che già nel corso della giornata di sabato sarà introdotto un servizio sostitutivo con traghetti e che la ricostruzione della parte di ponte distrutta comincerà immediatamente.

AFP/ATS/pon