L’assassinio di José del Castillo

La scintilla della Guerra civile spagnola.

by Robert Jordan

Il 12 luglio 1936, pochi mesi dopo la vittoria del Fronte Popolare alle elezioni generali spagnole, la tensione è alle stelle. La fragile II Repubblica spagnola nata nel 1931 è scossa da violente contrasti tra la destra monarchica, conservatrice e clericale, guidata da Calvo Sotelo e Gil Robles, appoggiata dalla Falange di Primo de Rivera – che però non ha conquistato neanche un seggio – e da repubblicani di centro destra come Lerroux); e la sinistra repubblicana, che ha vinto le elezioni con una lista unita (il Fronte Popolare), ma è totalmente disomogenea (sono presenti i repubblicani moderati di Azaña e i socialisti di Largo Caballero, ma anche indipendentisti catalani e baschi, comunisti stalinisti e comunisti dissidenti, oltre all’appoggio ondivago della CNT, il sindacato anarchico che ha circa tre milioni di militanti).

Un colpo di stato è già stato organizzato da alti militari come Sanjurjo (che aveva già tentato un golpe nel 1932), Queipo de Llanto, Yagüe e soprattutto Mola. I cospiratori tentano di convincere Francisco Franco a partecipare (hanno già affittato un aereo in Inghilterra, el Dragón Rapide, per trasportarlo dalle Canarie al Marocco), che tentenna, non essendo sicuro del risultato.

Ma la scintilla che accenderà le polveri è l’assassinio del tenente della Guardia de Asalto José del Castillo Saenz.

Del Castillo era nato nel 1901, aveva frequentato l’Accademia Militare di Fanteria di Toledo dal 1919 al 1922. Partecipa dalla guerra del Rif con il grado di sottotenente e torna in Spagna nel 1925 promosso a tenente. Simpatizzante socialista, rifiuta di ordinare ai suoi uomini di sparare sugli scioperanti nel 1934 nelle Asturie. Condannato da una corte marziale, trascorre un anno in una prigione militare. Nel 1936, poco dopo la vittoria del Fronte Popolare, entra nella Guardia de Asalto, una forza di polizia militare creata dal governo e composta da militari di provata fede repubblicana.

Nell’aprile 1936, durante i tumulti seguiti ai funerali di Anastasio de los Reyes, un reparto della Guardia de Asalto uccide alcune persone tra cui un membro della Falange, cugino del leader José Antonio Primo de Rivera.

Da qual momento il tenente Del Castillo entra nel mirino della Falange che tenta di ucciderlo due volte. Il 12 luglio, al terzo tentativo, quattro persone lo attendono all’angolo di una strada di Madrid, lungo il percorso che il tenente degli Asaltos percorreva tutti i giorni dalla casa alla caserma.

Per vendicarlo, alcuni compagni di Del Castillo, guidati dall’ufficiale della Guardia Civil Fernando Condés, decidono di rapire e uccidere Gil Robles, il leader della CEDA, poi scelgono José Calvo Sotelo, deputato monarchico ed ex ministro.

Pochi giorni dopo il tentato golpe. Inizia la guerra civile spagnola.

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