La strage di Kabul: 90 morti e 120 feriti

Da Agenzia Anbamed

AfghanistanUna strage all’aeroporto di Kabul rivendicata dall’Isis-Khorasan. Novanta morti e 120 feriti, tra i quali anche stranieri, miliziani taliban e soldati statunitensi. Due attentatori suicidi si sono fatti esplodere in successione in mezzo alla folla assiepata davanti a uno degli ingressi dello scalo aereo. La prima esplosione è avvenuta nei pressi dell’hotel Baron, dove alloggiano diplomatici e giornalisti, la seconda all’ingresso Abbey. L’intelligence britannica aveva avvisato poche ore prima dell’esistenza di un piano per imminenti attentati, ma era troppo tardi per predisporre misure di sicurezza in mezzo alla confusione di migliaia di persone che si accalcavano per poter abbandonare il paese. Condanne da tutto il mondo, l’ONU ha convocato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza, la Francia ha annunciato il blocco dei voli e il ritiro dell’ambasciatore. I taliban hanno condannato l’atto terroristico ed hanno addossato la responsabilità alla mancanza di controlli degli statunitensi.L’Isis – Khorasan è un’organizzazione terroristica nata nella regione del Wasiristan (Pakistan) nel 2013 da una scissione dei taliban pachistani, dopo l’uccisione del loro capo, Hakimullah Mahsoud, in un bombardamento con un drone USA. La successione era contesa da tre personaggi e uno dei perdenti, Hafez Saidkhan, non accettando il responso ha fondato Isis-Khorasan. Nel 2015 ha giurato fedeltà al falso califfo Al-Baghdadi. Il nuovo movimento si definisce jihadista salafita ed accusa taliban di essere dei “deviati” collaboratori con i servizi segreti di Islamabad. Il nuovo leader nel 2015 è sfuggito ad un attacco USA con droni. L’annuncio della morte di Mollah Omar, capo dei taliban afgani, ha segnato l’adesione di molti ex taliban al nuovo movimento, soprattutto nella provincia orientale dell’Afghanistan, Nangarhar, al confine con il Pakistan.Gli sviluppi politici in Afghanistan registrano un altro giro di vite contro chiunque non la pensi come i fondamentalisti. I due loro interlocutori afgani, l’ex presidente Karzai e il negoziatore Abdallah, sono di fatto agli arresti domiciliari. Le dichiarazioni iniziali su un governo inclusivo si stanno rivelando soltanto propaganda, per preparare la resa degli avversari e migliorare l’immagine a livello internazionale.Sul livello sociale, dopo la richiesta alle donne lavoratrici di rimanere a casa fino alla definizione delle attività femminili ammesse, arriva un’altra dichiarazione sbalorditiva sul divieto dell’ascolto di musica in luoghi pubblici. Una decisione anacronistica che nega il contributo dei musulmani allo sviluppo della musica e della poesia

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