La Guerra Civile Siriana
Le battaglie di Raqqa, Deir el-Zor e la sconfitta dello Stato Islamico (giugno-dicembre 2017)
Dopo la rapida avanzata iniziata nell’autunno 2016 e che ha portato a fine maggio le forze curde ad assediare la capitale del Califfato da nord, da est e da ovest, il 6 giugno l’SDF comunica ufficialmente l’inizio dell’ultima fase della campagna per la conquista della città e l’occupazione dei primi quartieri nell’estrema periferia orientale e occidentale. L’8 giugno i curdi occupano l’ex base militare governativa Divisione 17, ultimo ostacolo a difesa della periferia settentrionale della città. La capitale del Califfato viene completamente accerchiata il 2 luglio anche da sud, il 4 le forze dell’SDF penetrano nella città vecchia attraverso una breccia nella parte est delle antiche mura. Il 2 settembre il comando dell’SDF comunica la totale conquista della città vecchia, i miliziani dell’ISIS si ritirano quindi verso i quartieri moderni a nord del centro storico. Il 15 ottobre le ultime posizioni dell’ISIS collassano, con la resa di decine di miliziani, il 17 l’SDF annuncia la totale conquista dell’ex capitale del Califfato
Proseguendo intanto la propria offensiva in tutto il paese contro il Califfato, il 10 giugno l’esercito siriano aggira da nord-est il bastione dei ribelli filo-occidentali di Al-Tanf e, approfittando della scarsa resistenza dell’ISIS, raggiunge attraverso il deserto il confine iracheno, ricongiungendosi con le forze governative di Baghdad. Il 15, ad est di Palmira, i siriani riconquistano il villaggio di Arak e gli adiacenti campi petroliferi, 170 km dalla sacca di Deir Ezzor. Anche a sud-est di Maskanah i governativi proseguono la propria offensiva, raggiungendo l’autostrada Ithriya-Tabqa il 13 giugno e lo strategico villaggio di Resafa e i vicini campi petroliferi il 19, 40 km a sud di Raqqa. Lo stesso giorno, a seguito di piccole scaramucce tra governativi e SDF, un Su-22 siriano viene abbattuto da un F-18 statunitense, causando una nuova crisi diplomatica tra Russia e Stati Uniti. A seguito della completa riconquista il 30 giugno della strategica autostrada Ithriya-Resafa e dei restanti territori tra Khanasir e Maskanah, i governativi respingono definitivamente l’ISIS fuori dal governatorato di Aleppo.
Il 9 luglio entra in vigore una nuova tregua nel sud-ovest del paese siglata tra USA e Russia durante il G20 di Amburgo.
Il 19 luglio l’amministrazione di Donald Trump decide di fermare l’operazione Timber Sycamore, programma della CIA per il rifornimento di armi e supporti ai gruppi ribelli anti-governativi in Siria.
Il 6 agosto i governativi riconquistano Sukhnah, circa 120 km dalla sacca di Deir Ezzor, ultima roccaforte dell’ISIS nel governatorato di Homs. Il 18 agosto, avanzando da nord e da sud, le forze siriane tagliano il grosso saliente ISIS ad est di Hama, chiudendo in una vasta sacca la roccaforte di Uqayribat. Una seconda sacca viene chiusa e distrutta tra il 23 e il 25 agosto poco più ad est.
Dopo una breve offensiva, il 29 agosto l’esercito siriano e alleati si assicurano definitivamente il controllo della totalità del confine tra Siria e Libano.
Il 2 settembre la cittadina di Uqayribat viene riconquistata dai governativi. Ciò che rimane della sacca a cavallo tra le provincie di Hama e Homs viene infine completamente distrutta entro il 6 ottobre. Dopo un’ultima e rapida offensiva, il 5 settembre le forze governative siriane raggiungono la periferia occidentale di Deir el-Zor, accolti dalla popolazione in festa, rompendo l’assedio dell’ISIS alla guarnigione che si prolungava da luglio 2014. Il 9 settembre i governativi entrano nella locale base aerea, rompendo dopo circa 7 mesi l’assedio imposto dal Califfato. Dopo la rottura dell’assedio si accende la corsa, tra governativi ed SDF, alla vasta regione petrolifera a sud-est del capoluogo. I curdi in pochi giorni raggiungono i primi giacimenti e la periferia nord della città ed il 18 l’esercito siriano e le forze speciali russe attraverso l’Eufrate a sud-est di Deir Ezzor. Il 23 settembre, risalendo l’Eufrate, i governativi espugnano Maadan, il Califfato viene di conseguenza totalmente espulso dal governatorato di Raqqa. Tuttavia lo stesso giorno il generale russo Valery Asapov, comandante di una sezione di truppe governative nell’area di Deir Ezzor, rimane ucciso nell’esplosione del colpo di un mortaio dell’ISIS, durante i combattimenti nella città.
Il 1º ottobre, a seguito di una violenta controffensiva, l’ISIS riesce ad infiltrarsi attraverso il deserto nelle linee governative e a rioccupare Qaryatayn; la cittadina viene ripresa dalle forze siriane il 22. Proseguendo l’avanzata sulla riva destra dell’Eufrate, i governativi riconquistano il 14 ottobre la roccaforte di Mayadin, 46 km a sud-est di Deir Ezzor.
Il 18 ottobre muore, a causa di una mina nei pressi di Deir Ezzor, il generale Issam Zahreddine, comandante della guarnigione governativa negli oltre tre anni di assedio.
Il 3 novembre l’esercito siriano riconquista definitivamente il centro urbano di Deir Ezzor. Il 20 novembre i governativi riconquistano Abu Kamal, ultima importante città siriana ancora in mano all’ISIS, aprendo di fatto un secondo collegamento via terra con le forze irachene
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