HAFTAR, NUOVO ASSALTO AL POTERE

Il “se-dicente” generale di Tobruk, Khalifa Haftar, capo delle Forze armate della Cirenaica, ha iniziato per l’ennesima volta, la sua guerra personale tesa a diventare, prima o poi, il Presidente della Libia.

Ieri, ha costretto la Camera dei Rappresentanti di Bengasi a sfiduciare l’attuale leader e “primo ministro” , Fathi Bashagha, sostituendolo con Osama Hammad, già Ministro delle Finanze e uomo molto gradito al generale.

Nello stesso tempo ha completamente rivisto il ruolo ed il potere di alti funzionari del Governo, mettendo al loro fianco “supervisori” con ampi poteri, relegando gli altri a pure e semplici comparse.

Ma non é tutto.

Questa decisione potrebbe consentire ai figli del generale a capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), di offrire la guida dei ministeri delle Finanze, degli Esteri e della Difesa del Gsn a individui sostenuti dai leader dei gruppi armati di Tripoli, con l’eventualità che anche il Gun possa concedere incarichi simili nel governo di Tripoli a persone sostenute dalla famiglia di Haftar.

In pratica, dopo aver messo i suoi uomini a Tobruk, vuole imporli anche a Tripoli per creare una rete di potere che potrebbe portarlo in alto nel cielo politico libico.

Ma ancora non é tutto.

Le Forze armate cirenaiche sono state messe in allerta 4 (su 5) e ingenti reparti militari spostati verso Smirne e Misurata, in modo da creare una barriera con le forze di Tripoli.

Un atto di intimidazione vero e proprio che non fa presagire nulla di buono.

Sospesa la”libera circolazione” di appartenenti a Brigate e/o Milizie in tutta la Cirenaica e ordine perentorio alle Tribù di non ostacolare eventuali manovre militari.

Con queste nuove misure di “ordine pubblico” é praticamente impossibile circolare liberamente in Cirenaica. Chiunque potrebbe essere fermato e costretto a difendersi dalle più disparate accuse tra cui quella di “sovversione dello Stato” che comporterebbe l’arresto e l’arbitraria detenzione in una delle galere di Haftar.

Per questo, dopo essermi consultato con gli amici che mi stanno accompagnando in questo viaggio, ho deciso di far ritorno immediatamente a Tripoli e successivamente in Tunisia.

Mi spiace, ma non ci sono altre possibilità per tutelare la mia sicurezza e quella delle altre Persone che a loro rischio e pericolo, mi accampagnano in questo viaggio.

Salam aleikum

(La pace sia con voi)

Claudio Khaled Ser

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