FRATERNI AMICI

Rispettando il proverbio “I parenti te li da dio, ma gli amici li scelgo io” il Governo italiano mantiene per necessità famigliare contatti coi cugini francesi, ma stringe amicizia con i ragazzotti del Cairo e con quelli di Istanbul.Dopo aver chiarito che l’Egitto é un nostro “fraterno amico” l’ineffabile di maio esalta l’amicizia con Erdogan che é il nostro secondo partner commerciale in ambito europeo (il primo é l’Egitto) ed il quinto su scala mondiale.Più o meno 20 MILIARDI di Euro all’anno che da Ankara finiscono a Roma.Come si fa a non essere amici ?Quindi non sorprendono nemmeno le dichiarazioni di Guerini (ministro della difesa) che in occasione dell’incontro col suo omologo turco si lascia andare a considerazioni colme d’affetto del tipo “La Turchia è un partner importante dell’Italia e un prezioso Alleato NATO e nel corso della conversazione abbiamo constatato punti di condivisione negli scenari, Iraq e Afghanistan, che ci vedono congiuntamente impegnati. a conferma dello stato eccellente delle relazioni tra i nostri due Paesi”Nessun accenno ovviamente alle divergenze.In particolare la Libia dove la Turchia ha di fatto esautorato la Guardia Costiera libica e controlla quel pezzo di mare che é internazionale per tutti ma é privato per i libici.Nessuna parola neanche sulla disputa con la Grecia e tanto meno sulla missione Irini che l’Italia conduce nel Mediterraneo.Silenzio sul sanguinoso conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, altro fronte militare che vede coinvolte le forze armate di Erdogan, le cui posizioni non coincidono con quelle italiane.Ovviamente silenzio sui Diritti Umani che in Turchia vengono regolarmente disattesi e coloro che li invocano finiscono in carcere.Insomma, la polvere va messa sotto il tappeto.

Claudio Khaled Ser

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