Erdogan ha attraversato il punto di non ritorno?

by Robert Jordan

Abdullah Bozkurt, dell’agenzia Nordic Monitor, riferendosi all’ultimo discorso pubblico, sostiene che “#Turkey‘s President #Erdogan made it abundantly clear today he wants to invade #Greece islands in the Aegean and wage a war in the Mediterranean to settle old scores from Ottoman times” cioè *il presidente Erdogan ha affermato oggi, in maniera molto chiara, che vuole invadere le isole greche dell’Egeo e intraprendere una guerra nel Mediterraneo per regolare i vecchi conti dei tempi dell’Impero Ottomano* (traduzione mia). Molti analisti affermano che ormai il Sultano ha raggiunto il punto di non ritorno. Il suo impegno militare in Libia, in Siria e in Iraq è sempre maggiore. Anche Gastone Breccia (docente universitario, saggista e analista) su FB teme questa possibilità. Resta da vedere la posizione della UE. L’unica posizione netta di contrasto è (da sempre) quella della Francia, che ha anche inviato navi da guerra nel Mediterraneo orientale in sostegno della Marina greca, iniziativa che ha tirato le ire del sultano e è stata molto apprezzata il governo Greco. La Germania, solitamente molto prudente verso la Turchia sia per motivi economici, sia per motivi interni, sta cominciando alcuni timidi passi di appoggio alla posizione francese. Resta sempre molto ambigua la posizione dell’Italia, che pure è direttamente interessata per vari motivi. un paio di anni fa una nave dell’Eni si era dovuta allontanare dalla zona delle ricerche vicino a Cipro a seguito della minaccia di affondamento da parte di una navi della marina militare turca. D’altronde l’Italia è uno dei principali fornitori di armi alla Turchia o di tecnologia (vedi gli elicotteri Atak T 129) ma anche ai suoi nemici (Egitto). Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.

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