War is over

Tre donne tedesche morte suicide alla fine della Seconda guerra mondiale: se diversi tedeschi morirono volontariamente perché incapaci di concepire la fine del Terzo Reich, molti altri scelsero il suicidio per evitare o perché incapaci di superare gli stupri commessi dai soldati Alleati (in particolare dell’Armata Rossa). Si calcola che circa due milioni di austriaci e teeschi abbiano subito violenza carnale, e che circa il 10% sia morto per le conseguenze. La violenza sessuale non risparmiò nemmeno prigionieri dei campi di concentramento che sopravvissero all’orrore delle SS per finire in quello dei loro liberatori. Casi simili si riscontrarono anche fra soldati inglesi e americani, benché in quegli eserciti prevalesse l’uso di trovarsi delle concubine ricambiate con cibo e abiti per i loro figli. La brutalità dei sovietici è in parte spiegata con la sete di vendetta per l’estrema violenza avuta dai tedeschi nei loro confronti durante l’invasione del Paese (tra 1941 e 1945 morirono circa 27 milioni di civili e soldati), ma anche con l’atavica abitudine di trattare le donne del nemico sconfitto (ma non solo loro) come bottino di guerra.
Commenti recenti