Manifiesto zapatista en náhuatl

Reforma, Libertad, Justicia y Ley.
El General en Jefe del Ejército Libertador del Sur
Emiliano Zapata.
(Manifiesto zapatista en náhuatl).

Al popolo del Messico:
Alle genti e ai governi del mondo:

Fratelli:
Siamo natti nella notte. In essa viviamo. In essa moriremo. Ma domani per gli altri ci sarà la luce, per tutti quelli che oggi piangono la notte, per coloro a cui è negato il giorno, per coloro per cui la morte è un regalo, per coloro a cui è proibita la vita. La luce per tutti.
Tutto per tutti. Per noi il dolore e l’angoscia, per noi l’allegra ribellione, per noi il futuro negato, per noi la dignità ribelle. Per noi, niente.

La nostra lotte è per essere ascoltati, e il malgoverno grida grida superbia e si tappa le orecchie con i cannoni.

La nostra lotta è per la fame, e il malgoverno regala piombo e carta egli stomaci dei nostri figli.

La nostra lotta è per un tetto dignitoso, e il malgoverno distrugge la nostra casa e la nostra storia.

La nostra lotta è per il sapere, e il malgoverno distribuisce ignoranza e disprezzo.

La nostra lotta è per la terra, e il malgoverno ci offre cimiteri.

La nostra lotta è per un lavoro giusto e dignitoso, e il malgoverno compra e vende corpi e vergogna.

La nostra lotta è per la vita, e il malgoverno offre morte come futuro.

La nostra lotta è per il rispetto al nostro diritto a governare e a governare noi stessi, e il malgoverno impone ai più la legge dei pochi.

La nostra lotta è per la libertà di pensiero e il camminare, e il malgoverno costruisce carceri e tombe.

La nostra lotta è per la giustizia, e il malgoverno si riempie di criminali e assassini.

La nostra lotta è per la storia, e il malgoverno propone dimenticanza.

La nostra lotta è per la Patria, e il malgoverno sogna la bandiera e la lingua straniere.

La nostra lotta è per la pace, e il malgoverno annuncia guerra e distruzione.

Tetto, terra, lavoro, pane, salute, educazione, indipendenza, democrazia, libertà, giustizia e pace. Queste furono le nostre bandiere all’alba del 1994. Queste furono le nostre domande nella larga notte lunga 500 anni.
Queste sono, oggi, le nostre richieste.

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