La Guerra in Ucraina
28 ottobre 2025
Vicino alla linea del fronte meridionale, un corrispondente ha incontrato volontari russi che combattevano a fianco delle unità ucraine. Spiegano perché hanno deciso di opporsi a Vladimir Putin, come le loro vite siano cambiate radicalmente e perché sono pronti a combattere contro coloro che un tempo consideravano loro compatrioti.
Uno dei combattenti, noto con il nominativo “Lazzi”, racconta di aver inizialmente operato in territorio russo contro le infrastrutture nemiche, ma alla fine ha attraversato il confine ed è andato a combattere in prima linea.
“Non è così difficile”, dice del suo precedente lavoro, ma sottolinea che eseguire tali operazioni era pericoloso e aveva un impatto negativo sul suo sistema nervoso.
Temendo per la sua vita e per le persecuzioni in Russia, “Lazzi” ha scelto il fronte ucraino:
“Qui in Ucraina posso difendermi con le armi. Sì, al fronte fa paura. Vogliono ucciderti. Ma è chiaro: o tu o loro.”
“Lazzi” è uno dei combattenti della legione “Russia Libera”, che risponde all’intelligence militare e conta diverse centinaia di membri, tutti cittadini russi. A Mosca, sarebbero considerati traditori: i volontari affermano di affrontare un pericolo reale in patria per la libertà di parola e la resistenza al regime.
“In Russia è molto più pericoloso. Inoltre, ci sono molte persone in Russia che sostengono il regime. Di’ la parola sbagliata e ti tradiranno”, dice Lazzi.
Un altro combattente, noto come “Cesare”, un ex militare di Sochi, non nasconde il suo ardore:”Non mi dispiace per aver ucciso i miei cittadini, perché qui stanno facendo cose terribili, e ho visto come hanno ucciso civili, come hanno stuprato, come hanno derubato e vogliono distruggere l’Ucraina. Putin non ha distrutto solo l’Ucraina, ha distrutto anche il mio Paese.”
“Caesar” descrive anche come i soldati al fronte siano dispersi e costretti a sopravvivere per lunghi periodi sotto il costante fuoco di artiglieria e gli attacchi dei droni.
Gruppi di volontari, tra cui “Russia Libera”, hanno combattuto in diverse zone, dall’Oblast’ di Sumy a Bakhmut, e affermano di aver respinto le recenti offensive sul fronte meridionale. Allo stesso tempo, Kiev ha intensificato le sue campagne contro la cosiddetta “DPR/LPR” e nei territori occupati, e sta conducendo operazioni contro le infrastrutture critiche della Russia, spostando costantemente gli equilibri di potere da entrambe le parti.
I volontari ammettono che la vita in prima linea è fatta di paura costante, sfinimento e incessante scavo di trincee. Fanno notare inoltre che il cambiamento delle condizioni meteorologiche, con l’avvicinarsi dell’inverno, potrebbe complicare le operazioni dei droni e aprire nuove strade agli attacchi nemici.
Come riportato, i cittadini russi che combattono contro il dittatore Vladimir Putin come membri del Corpo Volontari Russo (RVC) si rifiutano di tornare a casa e sono pronti a continuare la lotta fino alla caduta del regime del Cremlino.
In un commento al Telegraph, “White”, 26 anni, di Samara, che ha trascorso due anni in prima linea in Ucraina, ha osservato: “Ho sempre voluto essere all’altezza dei miei ideali. Quando la guerra sarà finita, continuerò a combattere fino alla caduta di Putin”.
Video : Kanal13
https://it.wikipedia.org/wiki/Legione_%22Libert%C3%A0_alla_Russia%22




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