I droni , futuro della guerra globale
Il 20 giugno 2019 Donald Trump è stato a un passo dallo scatenare una nuova guerra. L’Iran aveva appena abbattuto un drone statunitense Global Hawk, un aereo senza pilota usato per le missioni di ricognizione. Il drone si trovava a più di 10.000 di altitudine sopra lo stretto di Hormuz, il tratto di mare che separa la penisola arabica dalle coste iraniane. Ma all ultimo momento il presidente degli Stati Uniti ha deciso di non rispondere all’attacco. L’escaletion è stata evitata di nuovo il 18 luglio, quando nella stessa zona la Uss Boxer , una nave della marina militare statunitense, ha abbattuto un drone iraniano che si era avvicinato troppo all’imbarcazione. E il 14 settembre c’è stato un attacco , probabilmente ordinato dal’Iran contro due siti della compagnia petrolifera Saudi Aramco in Arabia Saudita. Nell’operazione sarebbero stati usati venti droni .
…secondo l’Istituto per gli studi di sicurezza internazionali (Inss) di Tel Aviv , in Israele, con l’ attacco “Iran ha messo in mostra la sua superiorità asimmetrica nel Golfo Persico e ha dimostrato che l’Arabia Saudita , pur essendo il terzo paese al mondo per spese militari, è vulnerabile a questo tipo di attacchi.Teheran può destabilizzare cosi l’unità del fronte delle monarchie arabe ostili all’Iran e continuare a intaccare la fiducia degli Stati del Golfo nel sistema di difesa creato dagli Stati Uniti della regione”
…negli ultimi anni il numero di paesi che dispongono di droni militari è passato da 60 a 95. I ricercatori, che ha settembre hanno pubblicato il rapporto Done databook, sostengono che oggi esistono 171 modelli di droni. La flotta mondiale conosciuta arriva a 21 mila velivoli operativi, ma il dato è sottostimato visto che non ci sono dati precisi sui droni in possesso di Cina e Iran. Nel fratempo continua lo sviluppo di robot terrestri e marini.
Nathalie Guibert, Le Monde, Francia su Internazionale
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