Davide Van De Sfroos-Sciuur Capitan(Signor Capitano)

SIGNOR CAPITANO

Signor capitano, guarda la mia mano
ho ucciso un’ombra la notte di capodanno.
È stato più facile che stappare una bottiglia,
ma da un colpo di fucile in testa
non c’è nessuno che si svegli.

Signor capitano, ho ucciso una persona,
non so se era cattiva o se era buona.
Mi hanno dato mille motivi, ma non ne trovo nessuno.
So che mi manca mio figlio,
so che mi manca la mia donna.

Signor capitano, questa è la verità,
adesso ne ho piene le scatole, Giovanni torna a casa.
Sono sempre stato ai tuoi ordini,
e non ti ho mai tradito,
però stasera questa guerra mi ha stufato.

Signor capitano, questa è la verità:
adesso ne ho piene le scatole,
Giovanni torna a casa.
Se vuoi scrivere, ti regalo la mia penna,
se vuoi spararmi, questa è la mia schiena.

Signor capitano, guarda che ironia:
la giacca insanguinata poteva essere la mia,
bastava che incontrassi un bastardo come me,
invece che incontrare quel poveretto lì giù.

Signor capitano, mi pare di sentire freddo,
la guerra non finisce mai,
mi sembra di diventare vecchio.
Moriamo in divisa, torniamo a casa in una bandiera,
e lasciamo che la morte vada in giro in canottiera.

Signor capitano, guarda questi miei occhi,
e questo paese in ginocchio.

Siamo qui a curare il confine,
e pensiamo di essere forti,
ma sappiamo che per morire
non serve certo il passaporto.

Signor capitano, questa è la verità,
adesso ne ho piene le scatole,
Giovanni torna a casa.
Son sempre stato ai tuoi ordini,
e non ti ho mai tradito,
però stasera questa guerra mi ha stufato.

Signor capitano, questa è la verità,
adesso ne ho piene le scatole, stasera torno a casa.
Se vuoi scrivere, ti regalo la mia penna,
se vuoi spararmi, questa è le mia schiena.

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